La nostra storia affonda le proprie radici nel lontano maggio 1958.
Parroco di Bernate era allora l’indimenticato don Stefano Sironi, che con il panettiere, Luigi Brambilla, ed alcuni giovani, tra cui Mario Caglio, Antonio Caglio, Carlo Cattaneo, Ambrogio Perego (detto “Ginetto”) e Giuseppe Sala dettero vita alla “Società Sportiva La Bernatese”. Sport ufficiale: la marcia.
La società, affiliata alla FIDAL, non aveva lo scopo di insegnare la disciplina ma di organizzare gare, di livello nazionale e internazionale, tanto che a Bernate si videro persoaggi del calibro di Pamich, Dordoni e, negli anni ’70, dei fratelli Damilano.
Perché la marcia? Semplice: non essendoci strutture, a Bernate si scelse di usare la strada, dato che almeno quella c’era.
Nell’era dei computer ci fa sorridere l’idea che per avere l’ordine di arrivo bisognava aspettare diverse decine di minuti, visto che si battevano sui tasti di una Olivetti 32: dieci copie in carta carbone, di cui l’ultima non si leggeva,o quasi.
Gli organizzatori erano in tutto una ventina di persone, che aumentavano a cinquanta nei giorni delle competizioni; le staffette seguivano le marce su una Gilera “Giubileo”, che attraversava il paese, giungendo fino in via Manzoni.
La gloriosa era delle marce si concluse verso la fine degli anni ’70, con l’ultimo presidente, Ambrogio Caglio detto “ul carusèe”.
Verso gli inizi degli anni ’70 il progetto di Don Stefano di valorizzazione del corpo iniziava a decollare, passando dal gioco, svolto prevalentemente in oratorio vecchio, allo sport.
Si iniziava quindi ad organizzare manifestazioni “per tutti”, e si passava dall’organizzare gare di prestigio al creare delle attività sportive per i ragazzi dell’oratorio; è del 1972 la prima corsa nei boschi per i Bernatesi.
Parallelamente, con la nascita della nuova chiesa nel 1978, in oratorio nacque anche una bocciofila (“Primavera”), presieduta da Luigi Brambilla e dall’onnipresente Ambrogio Caglio.
I campi di gara furono inaugurati con una competizione tra le bocciofile arcoresi: “Riboldi”, “Falck”, “Pier Varisco” e “Primavera”.
Ma la bocciofila, sebbene nata all’interno della comunità, non si rivolgeva ai giovani oratoriani, per i quali ci voleva qualcosa d’altro.
Negli anni ’70/’80 cominciò a prendere piede la passione per il calcio, che sfociò nel “Torneo degli esercenti”, svoltosi sul campetto del vecchio oratorio.
L’interesse per il gioco del pallone aumentava di anno in anno, fino a raccogliere i primi sponsor (il “Cinghei” e “La Negra”); la squadra di Bernate prese lo stesso nome della bocciofila, “La Primavera”.
Nacque pertanto in quegli anni l’esigenza di disporre di un campo proprio, migliore di quello, piccolo e sempre più inadatto, del vecchio oratorio.
I tempi erano maturi per dare vita a qualcosa di più concreto.
Le motivazioni e i presupposti per giungere a questo importante momento possono essere letti direttamente – cliccando sulla miniatura sulla destra – dallo “storico” documento scritto dalla mano di un misterioso volontario che all’inizio di maggio 1988 convocò la prima riunione della costituenda associazione sportiva.
In cassa c’erano allora 700.000 lire; una della prima discussioni fu legata al nome da dare al sodalizio.
Dato lo stretto legame che si intendeva mantenere con il CSI ci fu chi propose “CSI Bernate”, ma alla fine prevalse il nome “Polisportiva Bernate”.
Primo presidente: Luigi Brambilla.
La scelta da nome fu profetica perché, anche se nasceva improntata al calcio, lasciava presagire una crescita orientata a realtà educative attraverso altre discipline sportive.
L’impronta CSI fu presente fin dall’inizio, e tuttora permane, e la condivisione la concezione cristiana dell’uomo e dello sport non è mai venuta meno, fin dai momenti della nascita.
Il progetto di creare un campo di calcio da 11 fu ridimensionato dall’allora parroco – don Eugenio Carminati – e ridotto ad un campo a 7, per inserirlo in un progetto più ampio che prevedeva anche una struttura polifunzionale per basket, pallavolo e tennis.
Negli anni ’90 gli eventi si susseguirono. Dapprima la costruzione degli spogliatoi, nei locali adiacenti la bocciofila.
Nel 1990 nacque la pallavolo, prima le ragazze, poi la squadra mista.
Nel 1993, con la collaborazione e l’entusiasmo dei primi “pionieri” – Rosaria Montrasio, Luigi Brambilla e Luciano Polini – furono poste le radici di quella che sarebbe in seguito diventata la terza disciplina della Polisportiva, l’atletica, che ora raccoglie diverse decine di giovani praticanti.
Nel 1994 Luigi Brambilla lasciò il posto di presidente ad Alfonso Cantù, che ha in seguito condotto la Polisportiva fino al 2005.
Un momento significativo fu nel 1995, quando il CSI milanese concesse l’inserimento della Polisportiva nei gironi dipendenti dalla sezione CSI di Lecco, che si traduceva nel disputare incontri e manifestazioni in zone a noi più vicine.
L’avvento del calcio femminile è risale al 1998.
Tra escursioni in montagna, cene sociali, Natale dell’atleta, gare tra quartieri (le “Rioniadi”), un giornalino fatto in proprio e la chiusura del circolo bocciofilo “Primavera”, si giunse, alla fine degli anni ’90, all’apertura del nuovo bar, alla disponibilità della palestra e dei nuovi spogliatoi.
Gli anni 2000 si aprono con la nascita della ginnastica, grazie alla provvidenziale e preziosa collaborazione di Serena Brigatti, istruttore ISEF di educazione fisica.
Altro evento positivo fu la realizzazione di un secondo campo di calcio, necessario per far fronte al crescente afflusso di ragazzi desiderosi di giocare.
Una mossa vincente fu l’idea di don Eugenio coinvolgere direttamente i genitori dei ragazzi, senza aspettare che siano loro a farsi vivi.
Questo permise l’allargamento dei collaboratori e di conseguenza aumentarono le possibilità di realizzare iniziative, tra cui i graditissimi campus sportivi in montagna, con i ragazzi di tutte le discipline.
Nel 2004 nacque la tradizione, in collaborazione con la Casati Arcore e seguita per alcuni anni, della “Mezza maratona della Solidarietà”, a favore di padre Corrado Spada, missionario in Perù – che sta svolgendo un ottimo lavoro con i ragazzi di Marcarà – ma anche ex-atleta della Polisportiva.
Il 2005 fu un anno importante nella vita dell’associazione:
Dopo 11 anni di conduzione da parte di Alfonso Cantù, nuovo presidente divenne Claudio Confalonieri.
Il nuovo reggente parrocchiale, don Renato Vertemara, approvò alcune importanti risistemazioni edilizie, che portarono alla costituzione di 3 nuovi spogliatoi, un magazzino e soprattutto della nuova sede della Polisportiva, collocata al di sotto della chiesa parrocchiale.
Al fine di sottolineare l’intento educativo e per condizioni dettate dal CSI, fu redatto ed approvato lo statuto dell’associazione e ne fu cambiata la denominazione in Polisportiva Oratorio Bernate.
Nel 2009 nacque quella che per ora è l’ultima e più recente tra le discipline della Polisportiva, il ciclismo.
Il primo decennio del 2000 si conclude con la progettazione e realizzazione del sito web ufficiale dell’Associazione.